Annales Monégasques
Rivista di storia di Monaco
DA PIRATA AD AMMARAGLIO FRANCESE. RANIERI I GRIMALDI (CIRCA 1267-1314)
Questo articolo segue le orme di colui che ha introdotto questo nome nella famiglia Grimaldi di Monaco, Ranieri I (circa 1267 - 1314). Uno studio di documenti, per lo più tradotti dal latino, la maggior parte dei quali conservati presso gli Archivi del Palazzo Principesco di Monaco, permette di conoscere meglio questo personaggio. La storia monegasca si è concentrata sul ruolo prestigioso di questo grande navigatore, fine tattico delle battaglie navali e abbordaggi, come ammiraglio di Francia al servizio di Filippo le Bel nel tardo Medioevo, quando i Grimaldi di Genova si stabilirono per la prima volta a Monaco. Contemporaneo del suo cugino François, detto Malizia, che secondo la tradizione si impadronì della Rocca, non si sa se abbia fatto parte di questa spedizione. Sembra che non sia mai stato signore di Monaco, nonostante il titolo di «I» attribuito dagli storici visto la sua vita marinara che fu così itinerante e avventurosa come ammiraglio del re di Francia, vassallo dei conti di Provenza, «condottiero», pirata, persino «corsaro», ma anche abile commerciante. Questo straordinario personaggio è quindi giustamente considerato come una delle prime grandi figure della storia di Monaco, nella cui discendenza, il principe Ranieri III, si è risolutamente inserito.
POMELLINA E LAMBERTO GRIMALDI. COMPLOTTI E INTRIGHI A MONACO A METÀ DEL XV SECOLO
Durante il suo regno, Lamberto Grimaldi (1458-1494), membro della famiglia Grimaldi di Antibes, lottò per conservare i territori di Monaco, Mentone e Roccabruna, che gli appartenevano, contro le pretese dei suoi vicini. Pomellina Grimaldi, nata Fregoso, discendente da una grande famiglia genovese, era la nonna paterna di Claudina, moglie di Lamberto, ed erede legittima della signoria di Monaco dopo la morte di suo padre, Catalano Grimaldi. Pomellina, temibile avversaria di Lamberto, fu all’origine della rivolta degli abitanti di Mentone e Roccabruna. Lamberto affrontò gli eventi con rara tenacia, salvaguardando così la propria autorità di signore e l’indipendenza di Monaco in momenti particolarmente difficili.
TRA MITO E REALTÀ. POLIDORO DA CARAVAGGIO AL PALAZZO DEL PRINCIPATO DI MONACO
Sebbene i rilievi effettuati dall’artista monegasco Philibert Florence (1839-1918) rappresentino una documentazione conosciuta e studiata della storia dei dipinti murali del Palazzo Principesco, tale corpus, costituito da ventisette disegni, non ha ancora svelato del tutto i propri segreti. Il minuzioso esame condotto su uno di essi ha, tra l’altro, fatto emergere la chiave di lettura che permette di poter decifrare una delle attribuzioni date da tempo all’affresco monumentale posto in corrispondenza della facciata di nord est della corte d’onore. L’opera è realmente scaturita dai pennelli del suddetto Caravaggio ?
MURAT E CARBILLET AL PALAZZO DI MONACO. I DIPINTI MURALI DELLA GALLERIA DI ERCOLE E DELLA CAMERA DI YORK NEGLI ANNI 1860
In pieno XIX secolo, la Principessa Caroline e suo figlio Charles III avviano il restauro del Palazzo del Principato di Monaco e dei suoi affreschi. Databili al periodo rinascimentale e al XVII secolo, le opere murali hanno subito le vicissitudini del tempo, e soprattutto, dopo la Rivoluzione francese, decenni di abbandono. Il pittore Jean Gilbert Murat vincitore del Grand Prix de Rome nel 1837, interviene nel 1863 sulle lunette della Galleria di Ercole, ma deve interrompersi anzitempo a causa di gravi problemi di salute. Sarà, quindi, il pittore Jean-Baptiste Prudent Carbillet a essere scelto per continuare l’intervento di restauro. Quest’ultimo, allievo del Barone Gros, era conosciuto fino a quel momento soprattutto per essersi occupato di commesse ufficiali, in particolare di copie di ritratti o di soggetti storici o militari. Tra il dicembre 1863 e l’agosto 1866, lavora dunque al soffitto della Camera di York, oltre che alle lunette della Galleria di Ercole. Traendo ispirazione da ciò che lo circonda, la sua opera si situa tra restauro e rivisitazione. I suoi calchi e gli alzati, i suoi disegni e studi preparatori, ancora conservati negli archivi del Palazzo, permettono di capire il suo modo di lavorare.
À BÂTONS ROMPUS. IL NATURALISTA CHARLES CONTEJEAN ALLA SCOPERTA DEL MIDI FRANCESE, DA CANNES A MONACO (MARZO-APRILE 1861)
Charles Contejean (Montbéliard, 1824 - Parigi, 1907) è stato uno dei maggiori naturalisti del Pays de Montbéliard. Per tutta la vita ha viaggiato tra Europa, fino in Russia, e Nordafrica. I percorsi e le impressioni che ha vergato nei suoi taccuini manoscritti offrono uno sguardo particolare sulla vita nel XIX secolo dei luoghi visitati. Nel marzo del 1861, lascia Parigi in treno per visitare la costa mediterranea da Montpellier al Principato di Monaco. Ed è proprio l’itinerario da Cannes allo Stato monegasco (e ritorno) che è qui riproposto.
UN CASO RABAGAS (1872) ? TRA VAUDEVILLE E RIVOLUZIONE, DA PARIGI A MONACO
Rabagas, scritta nel 1872, è una pièce atipica nel proteiforme corpus operistico di Victorien Sardou. Vi possiamo riscontrare, naturalmente, le tematiche preferite dell’autore, quali la passione per la storia e la Rivoluzione francese, il gusto personale per comicità e spettacolo, nonché la sua capacità di parlare dell’attualità del tempo al pubblico. Nonostante ciò, la complessità della pièce sfugge dichiaratamente a qualunque tentativo di sintesi. L’intento originale dell’autore è quello di evocare un passato molto vicino, ossia gli inizi della Terza Repubblica, richiamando, al contempo, il duplice ricordo di quarantottini e rivoluzionari del 1789 e del 1793. Sardou riesce in tal modo a mostrare il perpetuo divario tra moderati e radicali, oltre che a denunciare le losche pratiche di coloro che aspirano al potere a ogni costo. Discostandosi dagli abituali riferimenti a un lontano passato, preferisce qui ambientare l’opera nel vicino Principato di Monaco, spostando l’intrigo sotto il regno del Principe Florestan Ier, in occasione degli eventi del 1847-1848 che condussero alla secessione delle città di Mentone e Roquebrune. A Parigi e nelle grandi città di provincia la pièce fece scandalo, tanto da aizzare parte dei repubblicani, sia moderati che socialisti, contro Sardou, reo di aver oltraggiato le prime ore di vita del regime allorché le ferite della guerra e della Comune non si erano ancora rimarginate. In compenso la polemica non toccò il Principato, con cui Sardou fu abbastanza magnanimo nell’opera; il Principe Florestan vi appariva molto simpatico se confrontato al rinnegato Rabagas, nei quali i contemporanei vedevano una caricatura di Gambetta.
ALBERT I DI MONACO E LA SCIENZA MEDICA. LA SCOPERTA DELL'ANAFILASSI, UN "MISTERO" DELLA VITA SOTTRATTO AL MONDO MARINO
Secondo le osservazioni del principe Alberto I di Monaco, a Washington nel 1921, l’anafilassi è un “vero e proprio mistero” sottratto al mondo marino, che illustra l’importanza dell’oceanografia e della fisiologia comparata per la comprensione della vita. La narrazione della scoperta fatta nel corso della campagna di agosto-settembre del 1901 a bordo della seconda Princesse Alice, sotto l’egida del principe, è diventata quasi un mito. Nel 1913, il premio Nobel viene assegnato esclusivamente a Charles Richet, ignorando il ruolo dei diversi protagonisti. La ricerca a cui questa scoperta ha dato vita ha in seguito conosciuto degli sviluppi biomedici considerevoli, immortalando un momento importante delle campagne del principe Alberto. Oggi l’anafilassi, integrata nel più ampio quadro dell’allergia, non è soltanto il “volto d’ombra” o il risvolto inquietante dell’immunizzazione, ma si lega ad una proprietà fondamentale degli esseri viventi, la memoria, tema di scottante attualità all’epoca del Covid-19 e delle questioni che riguardano la vaccinazione.
ALBERT I DI MONACO E LA LEGA PER LA FEDERAZIONE D'EUROPA PRIMA DEL 1914
Un aspetto poco noto dell’impegno internazionalista del principe Alberto I prima del 1914 è la sua collaborazione con l’industriale, filantropo e pacifista anglo-tedesco Sir Max Waechter (1837-1924), che, nel decennio precedente la prima guerra mondiale, condusse una sostenuta campagna per une federazione degli Stati europei come mezzo più efficace per prevenire lo scoppio della guerra. Il principe Alberto e Waechter, che si incontravano spesso in occasione di eventi nautici nel Mediterraneo e nelle acque norvegesi, unirono le forze per formare la European Unity League (maggio 1913), che, durante i 15 mesi della sua esistenza prima dello scoppio della guerra, attiro 20.000 membri solo in Gran Gretagna ed era sulla buona strada per diventare una forza significativa nella politica britannica. Lo scopo di questa articola è quello di evidenziare il ruolo del Principe Alberto in questa organizzazione.
MONACO LIBERATA ! 3 SETTEMBRE - 28 DICEMBRE 1944
Sono trascorsi ottant’anni da quando, il 3 settembre del 1944, il Principato di Monaco ritrovò la propria libertà dopo vari mesi di occupazione tedesca. Nella notte tra il 14 e il 15 agosto, le unità della 1st Airborne Task Force comandate dal generale statunitense Robert Tryon Frederick, furono aviotrasportate nel Var per partecipare alla liberazione del sud della Francia. Come rappresaglia allo sbarco in Provenza, la Gestapo giustiziò a Nizza, ventuno detenuti membri della Resistenza, tra i quali il monegasco René Borghini, segretario della presidenza del Consiglio nazionale e la sua agente di collegamento Esther Poggio. La mostra Monaco liberata! 3 settembre-28 dicembre 1944, ripercorre attraverso documenti d’archivio e fotografie, alcune delle quali inedite, i momenti salienti, le verità e le distorsioni di questa dolorosa pagina di storia del Principato di Monaco.
CHRONIQUE BIBLIOGRAPHIQUE