Numéro 47

Contestualizzate e messe in relazione con documenti e oggetti personali, le oltre trecento foto che ricalcano la vita del Principe Rainier III sono state esposte a cura degli Archivi del Palazzo, in collaborazione con l’Istituto audiovisivo di Monaco, presso le sale di rappresentanza tra il 31 maggio e il 20 agosto 2023. Il Sovrano vi è innanzitutto presentato nel pieno esercizio delle proprie funzioni, “preso dalle scartoffie” in ufficio, festeggiato tutti i 19 novembre secondo un preciso cerimoniale, o in procinto di ricevere ospiti di prestigio proprio come si addice a un mecenate. Segue, poi, la presentazione dell’uomo, all’interno delle proprie tenute, nelle varie età della vita: il palazzo dove nacque e crebbe, la villa “Iberia”, soggiorno del Principe ancora celibe fino al momento del matrimonio, la casa di Rocagel, che fece costruire per la famiglia, oppure il castello di Marchais, storica residenza dei Grimaldi e rifugio di tutta una vita. Vengono quindi evocate le ore salienti al Palazzo, dalla fine della Seconda Guerra mondiale, passando attraverso i grandi momenti di raduno con la popolazione e fino al parossismo della crisi franco-monegasca e alla proclamazione di una nuova costituzione.

La rappresentazione equestre sul sigillo aristocratico risale all’XI secolo. Sul primo sigillo conosciuto attribuibile ai Grimaldi, ossia un’impronta sigillare raffigurante l’effige di Rainier I del 1305, di tipo equestre, viene rappresentata la funzione guerriera, rappresentazione allora in voga già da lungo tempo tra la nobiltà, ma ancora non per molto. Il presente articolo intende studiare tale impronta, che rappresenta la prima immagine di tipo equestre dei Grimaldi, effige destinata a una grande posterità sui sigilli dei signori e principi di Monaco dal XIV al XVIII secolo, già fatto straordinario di per sé, ma anche la più antica rappresentazione conosciuta delle loro armi. Oltre al sigillo, l’ultima parte dello studio è consacrata al rinnovamento al gusto dell’epoca di tale rappresentazione equestre da parte del Principe Rainier III al momento della sua incoronazione, rappresentazione che verrà in seguito adottata su monete, francobolli o persino decorazioni, con lo scopo di quella che sembra essere a tutti gli effetti una vera e propria strategia di comunicazione, oltre che di gestione dell’immagine principesca, nonché della memoria dinastica.

Al momento della propria investitura, il Principe Rainier III scelse personalmente un economista di spessore quale Primo Ministro di Stato, Jacques Rueff (1896-1978), amico, tra l’altro, di suo padre, il Principe Pierre. Arruolato nelle forze armate di liberazione alla fine della Seconda guerra mondiale, il futuro sovrano lo aveva visto officiare a Berlino come Capo missione militare per le questioni tedesche e austriache. Tale scelta era il preludio di una forte visone politica per il Principato già dai mesi successivi alla sua ascesa al trono. Assieme a Jacques Rueff, in effetti, nel 1949 e nel 1950 il Principe poserà molteplici basi per i decenni seguenti all’interno di un contesto delicato marcato dalle difficili negoziazioni con la Francia, oltre che dalla crisi interna: tra cui risanamento finanziario ed economico, sviluppo urbanistico e turistico, decisa politica per il prestigio e il riconoscimento internazionale dello Stato monegasco.

Anche se i primi francobolli monegaschi sono stati emessi sotto il regno di Charles III nel 1885, il Principe Rainier III è famoso per essere stato un vero filatelista. Una volta ereditata la collezione costituita dai propri avi Albert I^er e Louis II, non ha più smesso di arricchirla e valorizzarla durante tutto il proprio regno. Dopo aver nominato un conservatore della collezione nel 1950, crea, nel 1985, una commissione consultativa filatelica e quindi, nel 1995, un museo dei francobolli e delle monete. Per quanto concerne l’emissione di francobolli monegaschi, stampati in calcografia, fotoincisione o in offset, il Sovrano ne ha sempre seguito la pubblicazione con un interesse e una puntigliosità particolari.

Testo in francese

La crisi ha impattato fortemente sulla fluttuazione dell’organizzazione postale, interna o internazionale, e, di conseguenza, sulle abitudini quotidiane della popolazione monegasca in materia di Poste. Per mostrare la complessità della situazione, non mancano certo esempi chiarificatori, sia per quanto riguarda le spedizioni postali all’interno del Principato di Monaco che quelle dalla Francia verso lo Stato monegasco e viceversa. La crisi terminerà con la ratifica di una nuova convenzione postale, suggellando tale insolito periodo nella storia delle Poste monegasche.

Testo in francese

Consapevole dell’interesse rivestito dalla navigazione da diporto quale simbolo di attrattiva per il Principato, il Principe Rainier III crea, nel 1953, lo Yacht Club di Monaco, posto al servizio della promozione del proprio Paese. Il sovrano è uomo di mare, pratica l’immersione, apprezza le crociere di esplorazione, come quella che nel 1954 lo condurrà fino in Africa equatoriale, o le escursioni in famiglia. Tra l’inizio e la fine del proprio regno possiederà qualcosa come una dozzina di yacht, imbarcazioni a vela o a motore, oltre che motoscafi Riva e altri piccoli natanti.

Testo in francese